Quale predatore, il gatto possiede un’ottima vista, anche al buio e, contrariamente a quanto si crede, percepisce i colori, anche se solo alcune tonalità.
Il gatto appena nato è cieco fino alla terza settimana di vita e poi, pian piano, la sviluppa, fino a superare quella umana: infatti hanno una visibilità di ben 205°, contro i soli 160° degli esseri umani, il che gli permette di tenere perfettamente sotto controllo l’ambiente circostante.
I suoi occhi sono veri e propri catarifrangenti che catturano e riflettono la luce grazie al tapetum lucidum (tappeto lucido), presente anche in altri mammiferi. Questo è costituito da proteine e strati di zinco che rivestono la retina e gli permette di vedere anche con scarsissima luce, amplificandola. È proprio il tapetum lucidum che fa assumere agli occhi del gatto un aspetto iridescente che varia anche a seconda dell’angolo di incidenza della luce.
La vista notturna e diurna del gatto è aiutata dalla capacità della sua pupilla di dilatarsi al buio e di ridursi ad una sottile fessura durante il giorno.
Importante , poi, la presenza di una “terza palpebra”, la palpebra nittante che ricopre, quando serve, l’intero bulbo oculare. Questo però non vuol dire che non sia necessaria una abituale ispezione oculare, utile per controllare eventuali arrossamenti o irritazioni dell’occhio che potrebbero causare inconvenienti alla vista del felino domestico. Un metodo molto semplice per capire se il gatto ci vede bene è quello di avvicinare e allontanare un dito o un’oggetto all’occhio del gatto, mentre l’altro è coperto: se la pupilla si apre e si restringe significa che non ci sono problemi.
Contrariamente a quanto si crede, il gatto percepisce i colori, anche se solo alcune tonalità
Cat’s Eyes from RAW Photography on Vimeo.