Garfield, quindi, non sarebbe mai esisitito se non fosse stato per la United Feature, che proprio in quel periodo era intenzionata a produrre una strip con protagonista un gatto. Davis quindi inviò loro alcune strisce e il 24 gennaio 1978 la United accettò la sua proposta. L’agenzia, però, decise di anticipare la data d’uscita: dai sei mesi previsti inizialmente a due settimane. Davis riuscì comunque a realizzare il lavoro e il 19 giugno Garfield esordì su 41 quotidiani americani.
Per permettere ad una striscia di crearsi il suo spazio ci vogliono da uno a tre anni, eppure il Chicago Sun – Times cancellò la serie dopo solo tre mesi; 1300 lettori inviarono lettere di protesta, chiedendo che Garfield riprendesse il suo posto sul giornale. Il Times, allora lo reintegrò; la United si ritrovò con un discreto successo e, dopo il decollo di Garfield (la serie era ormai pubblicata su 180 quotidiani), tentò la ristampa in volume. Davis era convinto che la sua opera dovesse essere pubblicata in formato orizzontale, ma la cosa, all’epoca, era irrealizzabile. Il fumettista riuscì infine a convincere l’agenzia, che però incontrò un singolare ostacolo nella distribuzione del libro: nelle fumetterie non si sapeva letteralmente dove metterlo. Si decise nel posto “Più in vista”: il registratore di cassa.
Nel 1981 Jim Davis fondò la “Paw Inc.”, la sua compagnia che lo aiuta nella produzione delle strip. Jim, infatti, scrive ancora oggi le strisce e ne fa i bozzetti ma lascia il resto del lavoro (disegno, inchiostrazione e lettering) ai suoi assistenti, mentre lui si occupa del settore marketing.
Garfield ha fatto da “Guest Star” o è stato citato in molte altre strisce a fumetti, tra cui Peanuts, Mother Goose and Grimm, Dilbert e altre. Tanto è il successo del gatto pigrone che nel 1988 la CBS gli dedica una serie animata, intitolata Garfield e i suoi amici. Iniziata il 1º settembre di quell’anno e finita il 17 dicembre 1994.
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