Tutto è cominciato grazie a due parigini: Aristide, gatto, e Gauthier, ex grafico.
Loro vivono insieme ma ci sono dei problemi quando vanno in vacanza. Gauthier aveva provato di tutto: a lasciarlo agli amici o alla nonna, ma ogni volta Aristide non gradiva questi soggiorni forzati presso i conoscenti di Gauthier, mentre questi era via per un soggiorno lontano.
Così Gauthier e Aristide decidono (sì, decidono) di aprire a Parigi un albergo esclusivo per gatti. L’Hotel Aristide, nel pieno centro della città, offre ampi spazi a misura di gatto, tanti giochi e deliziose crocchette. Uno staff di Cat sitters qualificati supervisiona la giornata dei gatti, così da essere sempre sicuri che l’amico gatto sia seguito e accudito al meglio.
Dotato di camere confortevoli, luminose, spaziose e gattose in ogni angolo. Tutte le stanze sono climatizzate e equipaggiate con giocattoli, tiragraffi, ciotole, fontanelle d’acqua. Vi è addirittura una suite che può ospitare fino a quattro gatti. Come tutte le camere di lusso di ogni albergo che si rispetti, anche in questa sono presenti degli extra: puntatore laser comandabile da remoto, un acquario (il cinema maxischermo preferito dai gatti) e un tiragraffi in legno di faggio. A tutti gli ospiti è riservato un piccolo snack di benvenuto.
La sala fitness è la Playroom, un ambiente ampio dove i cat sitters assistono i gatti negli esercizi, come la corsa nel tunnel, il salto dalla mensola o l’agguato dallo scatolone, o anche in coccole a volontà. Per tutti i gatti sono disponibili comodi cuscini e ottime marche di cibo. Nessuna gabbia è installata nell’Hotel Aristide di Parigi. Un team di veterinari e comportamentismi è disponibile, all’occorrenza e eventuali servizi extra, come una toelettatura, sono prenotabili.
Obbligo per soggiornare nell’albergo è di essere dotati di documentazione sanitaria che attesti la sterilizzazione e le vaccinazioni effettuate dal gatto ospite, oltre a non essere affetti da malattie infettive.
Questo hotel boutique è stato progettato da un gruppo di architetti che si è avvalso della consulenza di veterinari e comportamentismi, al fine che gli spazi fossero di design contemporaneo ma anche a misura di gatto. L’approvazione finale è avvenuta solo dopo la supervisione del beta tester più esigente: il socio gatto Aristide.