Un documentario di una antica città turca, Istanbul, vista attraverso gli occhi dei suoi misteriosi e amati animali, i gatti. Questo è il soggetto del cortometraggio di Ceyda Torun della Termite Films, presentato a febbraio all’Istanbul Film Festival e in questi giorni negli USA al Salem Film Festival, nel Massachusetts.
A Istanbul i gatti sono rispettati dagli abitanti, che li sfamano e offrono loro un riparo che, come dice il trailer, non sono randagi e neanche di casa ma sono animali coccolati e curati dai turchi. Ed è attraverso i loro occhi che ci si avventura nei luoghi di questa città magica, camminando tra i vicoli, volando sui tetti o riposando tra le bancarelle di frutta.
Negozianti, abitanti, ma anche solo passanti, sono stati intervistati da Ceyda Torun, la regista del documentario Kedi a.k.a. Nine Lives, per cercare di raccontare il rapporto complice che questa città ha con i suoi abitanti felini. I normali gatti vivono una vita straordinaria, che non poi altro che l’espressione del caos e della unicità di Istanbul.
La religione islamica è molto legata alla figura del gatto, dato che il profeta Maometto aveva una micia di nome Muezza, che teneva in grembo mentre predicava e che lo salvo dal morso di un serpente. Tanto è il rispetto verso i gatti che, per il culto dell’Islam, questi sono considerati “quasi sacri”. O meglio, così credono i cittadini di Istanbul, i quali spesso adottano i gatti di strada, che ritengono degli intermediari tra Dio e l’uomo, tanto da chiamarli Tanri misafiri, ossia “ospiti di Dio”, e per questo vengono trattati con rispetto e devozione.
Come recitato al termine, l’amore verso gli animale è un’altro tipo di amore, ma se non ami gli animali non puoi nemmeno amare le persone. E certamente, a guardare le immagini del cortometraggio di Ceyda Torun, Istanbul ama i suoi animali.
KEDI – a.k.a. Nine Lives – Cats in Istanbul – TRAILER 1 from Charlie Wuppermann on Vimeo.