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Per tutta la sua storia, l’uomo ebbe il gatto accanto a sé. Coccolato, vezzeggiato in alcuni periodi, atrocemente perseguitato in altri. Ma sempre a un certa distanza. Il gatto infatti ha sempre conservata intatta una propria e spiccata dignità selvatica che gli fa stringere amicizia con gli uomini senza però diventarne dipendente. È avvenuto però il contrario e sono stati gli uomini a perdere letteralmente la testa per lui tanto che il micio è uno degli animali d’affezione più diffusi in assoluto.
Più volte si è detto della sua “indipendenza” ma questo non significa assolutamente che il gatto sia un irriducibile asociale. Caso mai è vero l’opposto. È infatti un animale altamente comunicativo, basti pensare a quanti mezzi usa per interagire con gli altri: oltre alla voce usa gli occhi, i movimenti della coda, dei baffi, delle orecchie, del corpo. Inoltre, comunica con una raffinata marcatura olfattiva e anche una marcatura visiva attraverso i graffi lasciati dagli artigli. Si potrebbe allora dire che il gatto è una specie di paradosso. Indipendente ma sociale, riservato ma loquace, selvatico ma pronto a fare amicizia, minuto ma dotato di muscoli d’acciaio. Questa mescola di opposti ha affascinato da sempre gli artisti, più sensibili di altri a tutto ciò che si distacca dalla normalità.
I più grandi pittori, scultori, poeti e musicisti hanno tratto ispirazione dai gatti e li hanno fatti diventare molto spesso il soggetto principe dei loro capolavori. Questo è un particolare molto im- portante.
L’arte infatti dà voce a una esigenza di comunicare che in alcune persone è insopprimibile. Tocca corde profonde, intime. E se nel corso dei secoli, i più diversi artisti sono stati spinti dal gatto a “creare”, vuol dire che questo è stato capace di suggerire qualcosa alla loro anima.
Ecco perché, anche senza avere avuto la presenza attiva del cane o del cavallo, il gatto deve essere preso in considerazione come uno degli animali che ci sono stati più vicini.
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Di Diego Manca e Roberto Allegri, tratto da Altro che animali!, dicembre 2015, Edizioni Ultra