I gatti di Zarathustra

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I gatti di Zarathustra
I gatti di Zarathustra

I gatti sono da sempre stati immortalati da molti pittori di varie epoche. Gli egiziani li rappresentavano tra i Faraoni; anzi, li veneravano. Manet ai piedi di Olimpia raffigurò un gatto nero. E ora, nell’arte moderna non fatta più di soli colori ad olio e pennelli, i gatti si sono letteralmente impadroniti dei quadri, finendoci proprio dentro, grazie a Photoshop. Così non c’è da stupirsi se su una delle sedie della stanza di Vincent Van Gogh troverete un gatto che dorme o se al posto dell’ermellino di Leonardo Da Vinci spunta un micione rosso.

Il gatto rosso raffigurato nelle opere della gallery è Zarathustra, trasformato da Svetlana Petrova in una vera e propria star del web. Ben dieci chili di gatto rosso che spunta nei capolavori di Botticelli, Chagall, Caravaggio e anche nel doppio ritratto di Piero Della Francesca.

“Il mio è un esperimento virale – dice Svetlana – che fa sorridere ma al tempo stesso allarga la conoscenza della storia dell’arte”. Così l’artista russa di San Pietroburgo racconta il suo progetto online ‘Great Artists Mews’: il suo bel gatto Zarathustra è il protagonista di una divertente operazione di falsificazione dei grandi capolavori dell’arte, così da divulgare, in modo divertente, la bellezza di opere magistrali.

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